Bloccata dal Dap la presentazione del libro di Giuliano Amato nel carcere di San Vittore

(Adnkronos) – Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria "non ha autorizzato" la presentazione del libro 'Storie di diritti e di democrazia – la Corte costituzionale nella società' di Giuliano Amato e Donatella Stasio (edito da Feltrinelli), in programma per domani mattina nel carcere di San Vittore a Milano. Lo annuncia con "meraviglia e imbarazzo" il garante milanese dei diritti dei detenuti Francesco Maisto, istituzione che con la direzione dell'istituto aveva organizzato l'evento.  "Non conosciamo le motivazioni ufficiali di questa inopinata decisione giunta a 24 ore dall’evento, né possiamo ritenere – in mancanza di chiarimenti pur richiesti ripetutamente – che dipenda da fattori organizzativi (come i tempi della richiesta di autorizzazione o la natura del libro visto che parla di Costituzione), tanto più che il libro rappresenta la continuazione ideale del 'Viaggio della Corte nelle carceri' a seguito del quale è nato a San Vittore il Progetto formativo pei i detenuti denominato 'Costituzione Viva', con il quale gli autori del libro hanno mantenuto un legame e con il quale avrebbero dialogato anche in questa occasione", spiega in una nota. "Restiamo sconcertati per il rifiuto del Dap di revocare il diniego anche per rispetto del presidente emerito della Corte Costituzionale, dei capi degli Uffici giudiziari milanesi, delle autorità, dei cittadini, dei media, in procinto di partecipare e, soprattutto, dei detenuti e degli autori del libro che hanno lavorato alla preparazione dell’incontro e che anche logisticamente si erano organizzati. Ci scusiamo con il pubblico e continueremo a chiedere conto al Dap di questa improvvida decisione" conclude Francesco Maisto. "Nessuna cancellazione di un evento già programmato, ma la proposta di riprogrammare ad altra data l’iniziativa, pervenuta troppo tardi per poterne consentire un corretto inquadramento all’interno di un progetto formativo o trattamentale". Lo precisa, in una nota, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in merito a quanto affermato oggi dal Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Milano. "La richiesta di autorizzare la presentazione del libro 'Storie di diritti e di democrazia', scritto da Giuliano Amato e Donatella Stasio, è stata inoltrata al Dap dalla Direzione dell’istituto penitenziario soltanto lunedì 29 gennaio e senza il necessario interessamento del competente Provveditorato regionale per la Lombardia. In tal modo l’istanza ha ignorato tre circolari in materia di 'best practices', predisposte dal Capo del Dipartimento in febbraio, marzo e aprile 2023, nelle quali si chiedeva ai Provveditorati Regionali e a tutti gli istituti penitenziari di comunicare alla Segreteria Generale del Dap – 'con ovvio anticipo' – ogni iniziativa o evento particolarmente significativo che preveda “il coinvolgimento degli organi di stampa e/o la partecipazione della comunità esterna”. In particolare, si richiedeva di segnalare l’evento prima di definire la data del suo svolgimento. Cosa che non è avvenuta nel caso della presentazione suddetta", si legge. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha così offerto agli organizzatori, per il tramite del Provveditorato regionale, ampia disponibilità a riprogrammare la presentazione in una data successiva, al fine di permettere il suo inquadramento all’interno di un progetto formativo o trattamentale adeguato a valorizzare l’iniziativa che, secondo gli organizzatori, intende riprendere i temi del 'Viaggio in Italia, la Corte costituzionale nelle carceri' che qualche anno fa aveva visto svolgersi una delle sue tappe proprio nella Casa circondariale di Milano San Vittore.  In merito alla presentazione programmata nella casa circondariale San Vittore di Milano del libro 'Storie di diritti e di democrazia' di Giuliano Amato e Donatella Stasio, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, informato in serata della vicenda, è “ben lieto di questa importante occasione alla quale spera di poter partecipare. Il rinvio, come spiegato dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, è dovuto esclusivamente a difficoltà organizzative''. ''La presenza, infatti, di personalità così qualificate e numerose all’interno dell’istituto penitenziario richiede un potenziamento di interventi che deve essere adeguatamente programmato”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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