Israele attacca Beirut, le Idf: “Nasrallah morto nel raid”
(Adnkronos) – Hasan Nasrallah, leader di Hezbollah, sarebbe morto, ucciso nei raid di ieri a Beirut. Ad annunciarlo le forze di difesa israeliane, come riportano media locali, tra cui il Times of Israel e il Jerusalem Post. "Nasrallah non sarà più in grado di terrorizzare il mondo", si legge in un post su X. "E' difficile credere che ne sia uscito vivo"., aveva spiegato solo poche ore fa al Jerusalem Post un funzionario israeliano Le Idf hanno intanto confermato l'uccisione di Muhammad Ali Ismail, responsabile dell'unità missilistica di Hezbollah nel sud del Libano, e del suo vice, Hussein Ahmad Ismail. Secondo i media libanesi, almeno sei persone sono state uccise e 91 sono rimaste ferite nei raid di venerdì contro Hezbollah nella periferia sud di Beirut. Hezbollah non ha ancora confermato né smentito le voci sulla possibilità che Nasrallah sia stato ucciso, anche se – evidenzia la Bbc – media legati ai Guardiani della Rivoluzione dell'Iran hanno sostenuto di avere conferme che "è vivo e in un luogo sicuro". Mentre su X c'è chi, vicino a Hezbollah, chiede ai sostenitori – riporta ancora la rete britannica – di "pregare per la salvezza del loro leader". Nelle ultime ore è arrivata anche una sollecitazione delle Idf agli abitanti della zona di Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah a Beirut, ad allontanarsi da siti e strutture del Partito di Dio. "Continueremo a operare in modo preciso per smantellare le capacità offensive di Hezbollah – si legge in un post su X – Hezbollah in modo strategico ha piazzato armi in zone civili, mettendo a rischio i civili libanesi per colpire i civili israeliani". "La nostra guerra è contro Hezbollah, non contro la popolazione del Libano", ripetono. Il Partito di Dio ha intanto negato ci fossero armi o depositi di armi negli edifici colpiti nelle ultime ore dai raid nella zona sud della capitale libanese Beirut. Hezbollah, come ha riferito l'emittente Al Manar legata al gruppo, parla di "affermazioni false del nemico israeliano sulla presenza di armi o magazzini di armi in edifici civili bombardati nei sobborghi meridionali di Beirut". I militari israeliani hanno intanto confermato nuovi raid contro Hezbollah nell'est del Libano, dopo le operazioni delle scorse ore che hanno colpito la periferia sud di Beirut, roccaforte del Partito di Dio. Le Idf "stanno attaccando obiettivi terroristici di Hezbollah nella regione della Bekaa", fanno sapere via X. Nell'attacco condotto stanotte a Beirut dai caccia israeliani, è stato distrutto un intero isolato di edifici residenziali, da sei a nove, vicino all'aeroporto internazionale. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, conferma che il target era il quartier generale di Hezbollah, costruito "sotto edifici residenziali a Beirut per usarli come scudi umani". Tra gli obiettivi colpiti, rileva l'esercito israeliano, "ci sono impianti di produzione di armi, edifici utilizzati come deposito di armi e centri di comando chiave dell'organizzazione terroristica". L'esercito israeliano ha colpito anche la città costiera libanese di Tiro, situata a 88 chilometri circa della capitale. Le Idf mobilitano intanto tre battaglioni di riservisti per attività del Comando Centrale. Lo riferisce il Times of Israel, aggiungendo che il Comando è in gran parte responsabile per la zona della Cisgiordania. I riservisti, hanno fatto sapere le Idf via X, verranno dispiegati per "missioni operative e per rafforzare la difesa" del Comando Centrale. Dieci razzi sono stati lanciati stamani dal Libano in direzione del nord di Israele. Lo hanno reso noto le forze israeliane (Idf), come riporta il Times of Israel. Non tutti i razzi sono stati intercettati dal sistema Iron Dome, ma non ci sono al momento notizie di feriti o danni. Hezbollah ha poi rivendicato il lancio: il gruppo ha affermato di aver lanciato razzi Fadi-1 contro il kibbutz di Kabri, nel nord di Israele. Lo riportano i media legati a Hezbollah, mentre i media israeliani affermano che nell'area stamani non sono suonate le sirene dell'allarme antiaereo. Un missile terra-terra lanciato dal Libano è caduto in una zona aperta nel centro di Israele, rendono quindi noto i militari israeliani. Nel Paese non sono suonate le sirene dell'allarme antiaereo, precisano le Idf su X. Secondo i media israeliani, il missile è finito in mare. Una forte esplosione è stata avvertita nel centro di Tel Aviv. Le sirene sono invece tornate a suonare in varie località nel nord di Israele e in Cisgiordania per lanci di razzi dal Libano. Secondo le Idf, la maggior parte sono stati intercettati. Arriva intanto la condanna di Teheran contro le operazioni in Libano, con l'Iran punta il dito contro Israele e Stati Uniti. Il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Nasser Kanaani, ha parlato di un attacco "crudele, brutale e terroristico" da parte di Israele, condotto con "bombe donate dagli Usa" e ha accusato Washington di "complicità" in quello che considera un "crimine di guerra". Kanaani, riportano stamani i media iraniani, ha denunciato quella che per la Repubblica Islamica è una "palese violazione delle leggi e delle norme internazionali" e della "sovranità, integrità territoriale e sicurezza nazionale" del Libano. "Il proseguimento dei crimini contro la popolazione della Palestina e del Libano dimostra chiaramente che l'appello per un cessate il fuoco da parte degli Stati Uniti e di alcuni Paesi occidentali è un inganno chiaro volto a prendere tempo per il proseguimento dei crimini", ha detto Kanaani. Le forze israeliane rendono intanto noto di aver ucciso nella notte "il capo della rete terroristica di Hamas nel sud della Siria", Ahmad Muhammad Fahd. E' stato "eliminato mentre pianificava un altro attacco terroristico", comunicano le Idf su X. "Era responsabile per l'esecuzione di operazioni terroristiche contro le forze e lo Stato di Israele dalla regione del sud della Siria, anche contro le Alture del Golan", affermano le Idf riferendo di un'operazione dei jet dell'Aeronautica. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)